La lenticchia rossa è un legume molto ricco di proteine. Qualche tempo fa ho letto su Facebook che è un ottimo sostituto delle proteine animali ed essendo facilmente digeribile, è uno dei primi alimenti da utilizzare per lo svezzamento. Per la mia principessa è ancora presto iniziare con le pappe, ha solo pochi mesi... Ma dicono che, se io mangio sempre cose diverse, nel rispetto della stagione, lei sarà più predisposta a quei sapori e a mangiare quelle stesse cose quando per lei sarà ora di impugnare il cucchiaino (con cui già gioca 😄)... Tentar non nuoce, anche perché non sono un'amante della routine e mi piace mangiare ogni giorno cose diverse! La lenticchia rossa si cuoce in pochissimo tempo e perde subito la sua forma di chicco rotondo, per cui, invece della solita zuppa, ho deciso di farci dei burger vegani e senza glutine. Al suo sapore delicato ho accostato il gusto leggermente piccante delle melanzane al profumo di maggiorana. Ingredienti per 4 budger: 1 melanzana lunga 100 gr di lenticchie rosse Sale Olio evo Peperoncino Maggiorana 1/2 bicchiere di acqua 1/2 cucchiaino di agar agar Pulita e lavate la melanzana, l'ho tagliata a dadini piccoli e l'ho fatta cuocere su una padella antiaderente con dell'olio evo, aggiungendo della maggiorana, peperoncino e sale.
Nel frattempo ho lavato la lenticchia rossa e l'ho messa a cuocere in dell'acqua leggermente salata. Quando la cottura era quasi ultimata, l'ho scolata, l'ho schiacciata con una forchetta e l'ho mescolata alle melanzane. A parte ho messo a bollire 1/2 bicchiere di acqua con 1/2 cucchiaino di agar agar per addensare il vegan burger senza glutine. Una volta sciolto, ne ho messo 2 cucchiai nella padella, ho mescolato bene ed ho fatto cuocere per qualche altro minuto, poi ho fatto i burger con l'aiuto di un coppapasta. Ho fatto raffreddare i burger in frigorifero per qualche ora, poi li ho cotti su una piastra antiaderente con un filo di olio evo.
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Se penso ai calamari ripieni mi vengono in mente quelli che faceva mia nonna paterna... Morbidi, saporiti e ben conditi! Mia nonna nel ripieno tritava parte dei calamari e li aggiungeva al pangrattato con i vari aromi (prezzemolo, peperoncino ecc...). Questa sera li voglio fare, ma senza glutine... dopo aver pensato a possibili soluzioni ed accostamenti mi è venuta l'idea: faccio un ripieno di ceci e pomodori secchi! I ceci, una volta schiacciati si prestano bene a fare da ripieno perché rilasciano una sostanza che funge da collante. E per dare un tono saporito e deciso a questo piatto ho aggiunto al ripieno i pomodori secchi... Una delizia! Ingredienti per 3 persone: 3 calamari (di medie dimensioni) 1 barattolo di ceci lessi 15 pomodori secchi sott'olio Prezzemolo Aglio Aglio in polvere Sale Olio evo Peperoncino Ho pulito e lavato bene i calamari, li ho fatti scolare ed ho preparato il ripieno tritando insieme i ceci, 10 pomodori secchi ed il prezzemolo, aggiungendo un pochino di sale, peperoncino e di aglio in polvere.
Ho messo il ripieno nella pancia dei calamari, senza riempirla troppo (perché durante la cottura il calamaro si restringe e se la sua pancia è troppo piena uscirebbe fuori parte del ripieno). In una padella antiaderente ho fatto rosolare i calamari ripieni con dell'olio evo, con gli altri pomodori secchi, del prezzemolo e 2 spicchi di aglio, girandoli su tutti i lati. Ho messo tutto in forno a 200' per 10 minuti per ultimare ed uniformare la cottura. L’unione di tre ingredienti, l’anatra, le mandorle e lo zafferano, per rivisitare una carne eccezionale.
L’anatra per me è sempre stato un piatto che, in linea con la tradizione marchigiana, viene proposta e servita arrosto, profumata con alloro, aglio e pepe… La regina dell’anatra arrosto è senza alcun dubbio la mia nonna materna. Enrica, chiamata “Nonna Righetta” da noi nipoti. Nonna la prepara ad ogni pranzo di famiglia, assieme alle patate arrosto e al pane fatto in casa, ed ogni volta mi lascia da parte il mio pezzo preferito, le ali croccanti. Oggi ho voluto cuocere questa deliziosa carne dal colore rossastro in un altro modo, più veloce rispetto alla tradizionale cottura arrosto, ma altrettanto gustosa, aggiungendo del brodo allo zafferano alla cottura e servendola con una cascata di scaglie di mandorle. Per prima cosa mi sono rivolta alla mia macelleria di fiducia che mi ha trovato un anatra biologica, allevata da un allevatore locale di loro conoscenza, preferendola rispetto ai petti d’anatra che si trovano in commercio già pronti perché vengono da molto lontano, ed ha tolto il petto dal resto del corpo, un’operazione che per me sarebbe stata parecchio complicata. Il resto dell’anatra l’ho fatto tagliare in pezzettini per la prossima ricetta, il ragù d’anatra! Ma veniamo al cuore della mia ricetta e agli ingredienti che servono per realizzarla. Ingredienti: 1 petto d’anatra biologica 1 bicchiere di brodo vegetale 1 busta di zafferano in polvere 5/6 bacche di Ginepro 1 foglia di alloro Sale Olio Evo Aglio Pepe In una padella antiaderente ho messo a scaldare l’olio evo con l’aglio. Una volta che si è scaldato bene ho disposto il petto dell'anatra dalla parte della pelle. L'ho fatto rosolare per bene, per circa 5 minuti, aggiungendo la foglia di alloro, il pepe macinato e il ginepro. Poi ho girato con cura il petto, ho fatto rosolare per qualche minuto e ho aggiunto il brodo vegetale su cui avevo fatto sciogliere lo zafferano in polvere. Ho lasciato andare la fiamma per 5 minuti a fuoco vivace, poi ho messo il petto in forno per altri 10 minuti a 180' con la parte della pelle rivolta verso l'alto. Una volta sfornata, ho fatto raffreddare leggermente l'anatra per affettarla senza ustionarmi le mani. Disposte le fette di petto nel piatto da portata, ci ho versato sopra del sugo di coltura per insaporire bene la carne con l'aroma dello zafferano e per renderla meno stoppacciosa. Infine ho aggiunto le scaglie di mandorle tostate nel piatto che danno croccantezza all'anatra. Che dire, non resta che augurarvi buon appetito e di fare attenzione a non cuocere troppo il petto d'anatra. Semplicemente golose....
Ingredienti per circa 8 crespelle di medio/piccola dimensione: - 2 uova - 2 cucchiai di farina - 1 bicchiere di latte di soia non aromatizzato - Un pizzico di sale - Olio extravergine Sbattere le uova, la farina, il sale e il latte di soia con una frusta elettrica o con il mixer a immersione. Lasciarli riposare per 20 minuti in frigorifero. Far scaldare una pentola antiaderente, ad esempio quella per le piadine, aggiungere un filo d’olio e con l’aiuto di un pennello da cucina, ungere tutta la padella. Versare ½ mestolo di impasto sulla padella e quando inizia a solidificare, girarla sull’altro lato. A questo punto potete condirla a vostro piacimento. Io ho messo la mozzarella di riso e del prosciutto cotto. Capita spesso che quando inviti a cena degli amici, loro ti dicono: “Si ma porto qualcosa. il Gelato va bene?”... Va benissimo. Buono fresco e piace a tutti. Ma se volete stupirli, realizzate delle ottime cialde fatte in casa…
Come? Ma ve lo dico io! Ecco qua gli ingredienti per fare circa 5 coni di circa 10cm di diametro: 100 gr di latte 50 gr di margarina 100 gr di zucchero 100 gr di farina 00 2 tuorli 1 bustina di vanillina zucchero a velo Per prima cosa far sciogliere la margarina e aggiungerla al latte. Aggiungere le uova lo zucchero e la dose e sbattere il tutto con una frusta elettrica. Aggiungere infine la farina e continuare a sbattere per qualche minuto. Far riposare l’impasto delle cialde in frigorifero per circa 30 minuti. Trascorso il tempo necessario, far scaldare bene una piastra antiaderente, quella che generalmente si usa per le piadine, e versarci un mestolino di impasto. Facendo dei movimenti circolari e utilizzando il mestolo cercare di modellare la cialda dandogli uno spessore abbastanza fino e una forma circolare. Farlo cuocere per 1 minuto ogni lato facendo attenzione nel girare la cialda. Una volta pronta, arrotolare la cialda su se stessa dandogli una forma conica e farla rimanere in posa per 5 minuti in modo che quando si raffredda, si solidifica nella forma che gli avete dato voi, magari aiutandovi con un bicchiere o una forchetta. Una volta fatti tutti i coni potete metterci dentro del gelato con l’aiuto di una Sac a Poche e aggiungere sopra tante altre prelibatezze, tipo la Nutella, la marmellata o anche dei confettini colorati. Infine, spolverare lo zucchero a velo sopra alle cialde… Squisite. Ingredienti per delle bruschette vegane e senza glutine: - pane senza glutine - tofu naturale - pomodorini - melanzane - olio extravergine di oliva - sale - peperoncino - basilico Tritare il tofu con un mixer e far cuocere ed insaporire per pochi minuti su una padella con un pochino di olio, sale e maggiorana o del basilico secco. Grigliare le melanzane e condirle con un filo di olio e sale. Tagliare i pomodorini a pezzettini e condirli con olio, sale peperoncino e basilico (meglio quello fresco tagliato finemente). Mettere a bruscare il pane su una piastra antiaderente. Una volta pronte le fette di pane, aggiungere il tofu, le melanzane e i pomodorini. I colori e i profumi del Madagascar sono un’esperienza unica. Il verde delle piante , il profumo del Ylang-Ylang, della vaniglia, della cannella, del cacao e del caffè, i sapori del frangipane, della papaia, dell’ananas, del cocco e delle banane. Inoltre un mare bellissimo con sfumature blu, argento e azzurre dove nuotano tartarughe, pesci colorati, squali balena e capodogli… Per non parlare dei lemuri, delle tartarughe di terra e di tutti gli animali che vivono a Nosy Be, la “Grande Isola”. Anche la cucina malgascia è stata una piacevole scoperta di colori e profumi. Il piatto principale è chiaramente il riso al cocco, a cui vanno aggiunti vari sughi: sugo al granchio, sugo ai gamberetti, sugo misto pesce ecc… Il pesce cotto alla brace, soprattutto cernie e dentici, è buonissimo. Come carne, il piatto principale è lo zebù, un bue con la gobba che si trova in ogni angolo della Grande Isola. Lo cucinano alla brace, stufato, e molti altri modi. La carne di zebù è saporita e più dura rispetto al nostro manzo, perché non avendo celle frigorifere a disposizione, i magasci non possono frollarla. La frutta è un’esplosione di gusto e di colore… il cocco è uno dei frutti più nutrienti. La papaia e le banane sono dolci e buonissime. L’isola di Nosy Be è piena anche di canna da zucchero da cui ricavano dei rum aromatizzati alla cannella, allo zenzero e alla vaniglia: sono la fine del mondo… Ringrazio tutto lo staff dell' Amarina Sea club Francorosso, lo chef Francesco, Princis e i ragazzi del bar, Paolo e tutti i ragazzi dell'escursioni, i ragazzi dell'animazione Friend e anche gli amici Siciliani per i tanti spunti culinari e la bellissima settimana trascorsa in Madagascar. |
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Maggio 2016
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