Il Natale si avvicina e con esso anche i momenti di convivialità con la famiglia.
La cena della Vigilia, il Pranzo e la Cena di Natale e il pranzo di S.Stefano... senza dimenticare poi il cenone di San Silvesto dopo neanche 5 giorni di minestrina per rimediare agli eccessi delle feste. Ogni occasione è buona per ritrovarsi tutti insieme, seduti ad una tavola ben apparecchiata, con le luci ad intermittenza dell’albero di Natale, accanto al Presepe per scambiarsi qualche regalo. Un dono che si scambia spesso in queste circostanze è il classico Panettone. Non ne sono un’amante, anzi... preferisco senza alcun dubbio in Pandoro. La scorsa settimana ho provato a farlo in casa, senza lattosio, ma il risultato è stato deludente. Lì’impasto mi è venuto troppo morbido e non avevo messo lievito a sufficienza. Ma non mi sono abbattuta e ieri mi sono rimessa all’opera. Ho cucinato il PanChocolate senza lattosio, un panettone con le gocce di cioccolato fondente. Nonostante si è sgonfiato un pochino nella parte centrale perché l’ho sfornato un po’ prima del previsto, ho centrato l’obbiettivo e ne sono molto soddisfatta. Soffice all’interno, con l’aroma dell’arancia che ben si abbina perfettamente alla dolcezza delle gocce di cioccolato fondente. Ecco come l’ho cucinato. Ingredienti per 2 PanChocolate: 600 gr Farina “00” 125 gr di Lievito di birra 150 gr di Zucchero 180 gr di Burro di Soia 9 Tuorli 225 gr di Acqua tiepida 50 gr di Fruttosio 1 busta di Vanillina ¼ di Arancia grattugiata ½ confezione di gocce di cioccolato Ho fatto sciogliere il lievito nell’acqua calda, ho aggiunto lo zucchero ed ho fatto riposare per 5 minuti. Poi ho versato il burro di soia precedentemente sciolto, i tuorli, il fruttosio, la vanillina, l’arancia grattugiata ed ho mescolato bene il tutto con una forchetta. Con l’aiuto di una frusta elettrica ho iniziato a sbattere l’impasto aggiungendo man mano la farina, fino a renderlo omogeneo e denso. Ho aggiunto infine le gocce di cioccolato fondente. Ho messo l’impasto a lievitare davanti al camino acceso e in neanche 30 minuti si è triplicato. Ho impastato di nuovo il Pandoro alla Cioccolata e l’ho diviso in due parti, poi l’ho messo di nuovo a lievitare davanti al caminetto per un’altra ora. Ho versato l’impasto nello stampo di carta. Poiché ne avevo solo uno di stampo, ho utilizzato le formine d silicone e quelle di alluminio in modo da ottenere dei mini PanChocolate. Ho fatto lievitare il tutto di nuovo per un’altra ora abbondante ed infine ho infornato il Pandoro alla cioccolata a 170° per circa mezzora, in modalità ventilato. Molto importante: una volta sfornato, il Panchocolate deve raffreddare capovolto e sospeso… in questo modo rimarrà soffice e alto e non si abbasserà al centro come il mio… Buon Natale a tutti.
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Sempre sbirciando nel ricettario di Zia Lucia ho trovato la ricetta di questa torta morbida alla Nutella. Inutile dire che libidine… Oltre ad essere soffice a tal punto da sciogliersi in bocca, quando la assaggio inizia il mio viaggio verso il paradiso. La Nutella d'altronde è come una droga… più ce n’è e più ne mangerei.
Per chi invece è rigorosamente attento alla linea consiglio di cucinare la versione della torta morbida alle mele e nocciole. Ingredienti per 1 torta: 1 uovo biologico 50 gr di Zucchero 2 cucchiai di Olio Evo ½ busta di Vanillina 2 cucchiai di Liquore all’Anice ½ Limone grattugiato 100 gr Farina 1 dose di Lievito per dolci ********* Nutella Zuccherini per decorare ********* Dopo aver sbattuto l’uovo con lo zucchero, Zia aggiunge l’olio evo e la vanillina e versa nel composto l’anice, il limone grattugiato e la dose di lievito per dolci. Aggiunge poi la farina un po’ alla volta, e sbatte il tutto con le fruste elettriche. Una volta ottenuto un composto omogeneo e dopo aver foderato lo stampo per la torta con della margarina, versa un primo stato di impasto, circa 2/3 del totale, e versa la Nutella con un cucchiaio. Versa infine il resto dell’impasto ed dispone sopra gli zuccherini (in alternativa potete spolverare dello zucchero di canna). Quando il forno ha raggiunto i 180°, inforna la torta in modalità ventilato, per circa 20 minuti. E dopo questa ricetta dalle mille calorie vi suggerisco di andare a fare quattro salti in palestra con i consigli di “Corrinforma”. Io sono già con il borsone in mano. Mia zia Lucia è bravissima nel fare i dolci. Pensate che quando le amichette di Valeria e Matilde, le mie cuginette di 11 e 6 anni, festeggiano i compleanni, le loro mamme chiedono sempre a Zia di aiutarle nella realizzazione dei dolci.
Sbirciando nel suo ricettario ho trovato la ricetta di questa torta che è talmente soffice e morbida che si scioglie in bocca. A vederla sembra una nuvoletta illuminata da un raggio di sole al tramonto . Quando la assaggi senti la freschezza delle mele, la dolcezza della marmellata e la croccantezza delle nocciole. Notevole è anche la versione con la Nutella ma ve ne parlerò nel prossimo post… e allora seguitemi! Ingredienti per 1 torta: 1 uovo biologico 50 gr di Zucchero 2 cucchiai di Olio Evo ½ busta di Vanillina 2 cucchiai di Liquore all’Anice ½ Limone grattugiato 100 gr Farina 1 dose di Lievito per dolci ********* Mele gialle Marmellata del gusto che più vi piace Nocciole tostate Zuccherini per decorare ********* Per prima cosa, zia sbatte l’uovo con lo zucchero, aggiunge l’olio evo e la vanillina, quindi versa nel composto l’anice, il limone grattugiato e la dose di lievito per dolci. Infine aggiunge la farina, poco per volta, e sbatte il tutto con l’aiuto delle fruste elettriche. Una volta ottenuto un composto omogeneo, fodera lo stampo per la torta con della margarina e versa un primo stato di impasto, circa 2/3 del totale. Poi dispone le mele a spicchi sottili, la marmellata e le nocciole (se l’impasto è molto liquido, è bene passare le mele su della farina, così non scenderanno fino al bordo del testo). Infine ci versa sopra il resto dell’impasto ed dispone gli zuccherini qua e là (in alternativa a questi potete spolverare dello zucchero di canna). Quando il forno ha raggiunto i 180°, inforna la torta in modalità ventilato, per circa 20 minuti. Una volta sfornata la torta è veramente difficile attendere che si raffreddi e resistere alla tentazione di assaggiarne subito una fetta… Dopo aver assaggiato il sapore delicato di Amor d’Anatra, la mia ricetta rivisitata del petto d’Anatra in salsa di zafferano e scaglie croccanti di mandorle tostate, vi suggerisco di provare quello deciso e intenso dell’Anatra Arrosto di mia nonna Enrica, marchigiana in tutto e per tutto. Domenica scorsa, in occasione del compleanno della mia cuginetta Matilde, oltre ai vincisgrassi, alle patate arrosto e ai salumi fatti in casa, la mia cara nonna ha cucinato anche l’anatra arrosto.
L’anatra non è un animale da cortile molto comune. Non si trova nei supermercati. Per poterlo cucinare dovete andare dal vostro macellaio di fiducia o rivolgervi direttamente ad un contadino ben fornito. La carne dell’anatra ha un colore rosso scuro tipo, come quella del piccione, ha un sapore intenso con delle sfumature di selvaggina ed è allo stesso tempo tenera a tal punto che si scioglie in bocca. La ricetta è abbastanza semplice ma un pochino lunga. Ingredienti: 1 Anatra intera, già pulita ed eviscerata Sale Pepe Aglio Vino bianco Olio Evo Rosmarino Per prima cosa la mia nonna insaporisce l’anatra con il sale e il pepe e fa riposare la carne per 2 ore in frigo. Questo condimento lo fa arrivare bene anche dentro all’animale. Dopo ave acceso il forno a 200°, dispone l’anatra su un testo foderato di carta da forno, aggiunge l’aglio, l’olio evo e il rosmarino, quindi inforna il tutto e fa cuocere per circa 2 ore perché le sue anatre sono molto grandi. Una volta cotta, e ce se ne accorge dal colore della pelle che diventa marrone scuro, la sforna, la fa raffreddare e la fa tagliare con le forbici da cucina dalle braccia forti e robuste di mio nonno Alvaro. Una delle cose che differenziano i Vincisgrassi dalle classiche lasagne è la Sfoglia di Pasta all’Uovo, talmente sottile ed elastica che si scioglie in bocca. E chi la fa meglio di mia nonna Enrica, marchigiana Doc? … Nessuno…
Questa è la sua ricetta per la preparazione della Sfoglia di Pasta all’Uovo per i vincisgrassi. Ingredienti: Farina di granito tipo “00” Uova Olio Evo Per prima cosa la mia nonnina setaccia la farina di granito sulla spianatoia, dispone la farina in modo da fare la classica fontanella dove versa le uova ed inizia a sbatterle, prima con la forchetta, poi man mano che le uova assorbono la farina impasta con le mani, con movimenti decisi ed utilizzando i palmi delle mani. Spingendo l’impasto contro la spianatoia e poi lo riporta su con le dita. Per aiutarsi ogni tanto si bagna le mani con dell’Olio Evo. Una volta che l’impasto è ben elastico ed omogeneo lo divide in delle parti e inizia a stenderlo con la macchinetta per tirare la sfoglia. Inizia dallo spessore più grande fino ad arrivare al numero 3, che è uno dei più sottili. Una volta tirate tutte le sfoglie di pasta all’uovo, le dispone su una canovaccio pulito, pronte per essere lessare ed utilizzate per la preparazione dei Vincisgrassi Lo so, con una mamma pizzaiola e una nonna che da 50 anni fa il pane in casa, non potevo che essere brava anch’io nel fare pane e pizza. E se c’è una cosa che ho imparato da loro è che per fare l’impasto, oltre ad Acqua, Farina e Lievito, l’ingrediente più importante, quello segreto, quello che tutti provano ad utilizzare, ma in pochi riescono, è l’amore. Proprio come fanno loro da una vita, anch’io quando cucino non eseguo dei semplici gesti meccanici e ripetitivi. Vengo guidata dall’ispirazione, dalla passione e dalla ricerca di tutti quei sapori e quei profumi che fanno del cibo un modo attraverso cui dire ad una persona “ti voglio bene” e renderla felice in uno dei momenti più importanti della giornata: la cena.
Utilizzando tutti gli ingredienti dell’impasto del mio pane fatto in casa e con la giusta dose di amore, sono venute fuori tante ricette golose: la focaccia, i grissini, i crackers ed infine la pizza ripiena. Si tratta di una pizza croccante nella base, dorata nella superficie e con all’interno il condimento che più desiderate. Potete farcirla con il prosciutto cotto, con i funghi, con la salsiccia, con il ciauscolo, con la nutella o con la porchetta. Quest’ultima richiede un procedimento leggermente diverso dalla tradizionale pizza ripiena al prosciutto cotto. Alla fine del post vi dirò perché. Ora vi racconto come ho preparato la pizza ripiena al prosciutto cotto. Ingredienti per 2 persone: 300 gr di Farina 0 550 gr di Farina 00 350 gr di Acqua 1 bustina di Lievito di birra disidratato 5 gr di Zucchero 25 gr do Olio Evo 5 gr di Sale Prosciutto cotto Fontina un pizzico di Sale Pepe Ho fatto sciogliere il lievito di birra nell’acqua tiepida aggiungendo lo zucchero, che serve per far attivare il processo della lievitazione. Quando si è ben sciolto ho versato il composto liquido nell’impastatrice ed ho aggiunto l’olio evo. Ho versate a questo punto la farina e il sale, quindi ho avviato il programma di impasto che dura normalmente 30 minuti. Una volta terminato il ciclo di impasto l’ho lasciato lievitare, coperto da un canovaccio e al calduccio, per un’ora. Una volata che ha raddoppiato di volume, ho setacciato la farina sopra la spianatoia, ho diviso in quattro parti l’impasto e ne ho stesa una con il matterello, ottenendo una base abbastanza sottile. Dopo aver oleato con cura il testo da forno, vi ho disposto la prima base sottile di pizza cercando di far aderire bene gli angoli. A questo punto l’ho farcita con il prosciutto cotto ed ho aggiunto sopra la fontina, un formaggio filante che non inumidisce la massa della pizza. Con un’altra parte dell’impasto, dopo averlo steso in modo sottile, ci ho coperto la farcitura della pizza cercando di far aderire bene la parte superiore a quella inferiore nei bordi. Prima di infornare ho spennellato dell’olio evo, ho aggiunto un pizzico di sale e una spolverata di pepe nero macinato al momento per dare una nota piccante a questo piatto. E poi via, tutto dentro al forno già caldo per circa 30 minuti. E’ importante che il forno abbia già raggiunto la temperatura di 180° perché così la pizza rimane sottile e croccante. Quando la superficie della pizza ripiena si è dorata, l’ho sfornata, l’ho tagliata in sei pezzi e, per la gioia i mio marito, l’ho servita accompagnata da una buona birra artigianale, fresca e bionda come me… Volete sapere come ho fatto la pizza con il ripieno di Porchetta? Ho farcito la pizza solo con la fontina e una volta cotta, prima che si sia raffreddata, ho staccato la superficie dalla base, ho aggiunto la lattuga e l’appetitosa Porchetta. I vostri mariti vi ringrazieranno! |
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Febbraio 2016
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