Uno dei piatti cavallo di battaglia della mia regione... lo Stoccafisso all'Anconetana.
Inutile dirvi che è un piatto unico, buonissimo e inimitabile... Chi non lo ha mai assaggiato non può immaginare il suo sapore forte e deciso, mitigato dalle morbidissime patate che si sciolgono in bocca e che hanno assorbito con la cottura tutta l'aroma di questo pesce. Ma che pesce è lo stoccafisso? Molti me lo chiedono... Lo stoccafisso non è altro che un merluzzo essiccato, a differenza di suo fratello baccalà che invece viene conservato sotto sale. Oggi vi racconto come da tantissimi anni mia nonna Enrica lo prepara, è il suo piatto must della Vigilia di Natale, e vi lascio immaginare perché... Ingredienti per 4 persone: 600 gr di Stoccafisso già bagnato 1/2 Cipolla 6 Patate 1 Costa di Sedano 1 Carota 1 cucchiaio di Passata di pomodoro 5 Pomodori Datterini 3 foglie di Alloro Noce Moscata Sale Peperoncino Olio evo Nonna inizia disponendo lo stoccafisso su una padella ben capiente, poi dispone uno strato di patate pelate e tagliate a spicchi grandi ed infine aggiunge la cipolla tagliata a fettine sottili, la costa di sedano a dadini e la carota a fettine. Dopo aver aggiunto i pomodori datterini, l'alloro e la passata di pomodoro, aggiusta di sale, peperoncino e noce moscata (poca) ed infine aggiunge l'olio. L'olio deve abbondare... mio nonno dice sempre "il pesce nasce nel mare e muore nell'olio"... per farvi capire com'è la loro cucina... Poi nonna fa cuocere lo stoccafisso per molto, molto tempo a fiamma bassa... circa 6 ore. Buonissimo...
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Le Pennette alla Vodka sono un primo piatto di pesce tipicamente marchigiano.
I ristoranti migliori che servono questa pasta eccezionale li trovate a Senigallia, poco a nord di Ancona. Al contrario di quelle che si vedono sui vari blog fatte con la pancetta, le pennette alla vodka marchigiane hanno il profumo del mare dei gamberetti, la dolcezza della panna, la freschezza del pomodoro, il gusto piccante del peperoncino e l'aroma intensa della vodka... Il tutto servito con una spolverata di prezzemolo fresco che tinge di verde questo piatto dalle tinte rosa... Ecco la mia ricetta per le pennette alla Vodka, per 2 persone: 200 gr di Pennette 20 Gamberetti 1/2 bicchiere di Polpa di Pomodoro in Finissimi Pezzetti Mutti* 1 busta di Panna 1 spicchio di Cipolla 2 spicchi di Aglio Prezzemolo Sale 1 Peperoncino Olio Evo 1 bicchierino di Vodka Ho pulito i gamberetti e li ho privati del loro guscio, quindi li ho tagliati a pezzetti. Ho messo a soffriggere la cipolla con l'olio e poi l'ho tolta dalla padella. Ho versato i gamberetti nella padella ed ho aggiunto un bicchierino da caffè di vodka. Ho lasciato andare la padella sul fuoco finché l'alcol non è tutto sfumato e si e' formata una deliziosa crema. Ho aggiunto il pomodoro, l'aglio, il sale, il peperoncino tagliato a pezzetti e ho fatto cuocere per altri 10 minuti, poi ho aggiunto la panna e ho spento la fiamma. Poco prima di ultimare la cottura delle pennette, che nel frattempo ho lessato in acqua salata, le ho scolate e saltate nel sugo alla vodka, ho impiattato la pasta e aggiunto una bella spolverata di prezzemolo sul piatto da portata. ******Perché ho scelto la Polpa di Pomodoro in Finissimi Pezzetti Mutti?********* Nella mia cucina utilizzo solo il pomodoro Mutti perché ha un sapore unico e inimitabile. Con la sua gamma di prodotti, riesce a soddisfare qualsiasi mia esigenza culinaria. In particolare, per questa ricetta è importante che il pomodoro rimanga fresco e profumato, proprio come quello della Polpa di Pomodoro in Finissimi Pezzetti di Mutti. ********************************************************************************* Inverno, tempo di erbe strascinate e di formaggi… e perché non condirci una pasta particolare per dare un po’ d brio al piatto? Oggi ho scelto la pasta Calamarata, una pasta di semola di grano duro che assomiglia ai ben noti paccheri, ma più corta. Ha proprio la forma degli anellini di calamari.
Ingredienti per 2 persone: 500 gr di Erbe di Campo che avete a disposizione (Spinaci, Cicoria, Grespino, Bietole ecc…) Sale Olio Evo Peperoncino Aglio 200 gr di Pasta Calamarata 1 fetta di Caciotta tagliata a dadini Dopo aver pulito e lavato le erbe, le ho lessate in abbondante acqua per circa 20 minuti, quindi le ho scolate e le ho “strascinate” (saltate) su una padella antiaderente con dell’olio evo, peperoncino, sale e aglio tagliato a pezzetti per circa 10 minuti. Ho cotto la pasta calamarata nella stessa acqua di cottura delle erbe miste e, ancora al dente, l’ho scolata e fatta saltare nella padella con le erbe strascinate. Una volta che la pasta si è ben unita alle erbe, ho aggiunto i dadini di caciotta che dopo poco si sono sciolti nella padella e uniti a questa pasta molto particolare. Il nostro mar Adriatico questa settimana ci ha regalato delle bellissime e buonissime Mazzancolle e io ne ho fatto tesoro, un succulento primo piatto di mare con una dolce dadolata di melanzane al profumo deciso del timo.
Ecco come ho fatto. Ingredienti per 2 persone: 250 gr di Tagliatelle di Campofilone 1 Melanzana 10 Mazzancolle 1 Pomodoro datterino 1 rametto di Timo fresco 1/2 scalogno Sale Peperoncino Olio evo Ho messo sul fuoco la pentola per cuocere la pasta assieme al pomodoro e l'ho lasciato per qualche minuto per poter togliere agilmente la sua buccia e farlo quindi a pezzettini piccoli. Nel frattempo ho tagliato a cubetti la melanzana e l'ho fatta saltare in padella con lo scalogno e l'olio. Dopo aver lavato le mazzancolle, ne ho aperte due e tagliato la la loro polpa a pezzettini, quindi li h aggiunti alle melanzane. Dopo aver aggiunto i pomodorini, ho salato il tutto e condito con peperoncino a pezzetti e le foglioline di timo fresco. Infine ho versato le Mazzancolle intere ed ho lasciato cuocere pochi minuti per lato. Quando l'acqua ha raggiunto il bollore, l'ho salata ed ho messo a cuocere le tagliatelle. Ho fatto ultimare la loro cottura saltandole nella padella con le Mazzancolle e le melanzane... Divine... E' venerdi pomeriggio ed è finita la lunga settimana di lavoro.... Siete pronti per l'aperitivo? Rossana è la mia mamma, la donna più bella del mondo… ho deciso di dare il suo nome alla torta che ho fatto per lei qualche giorno fa, quando mi ha chiesto di preparale un dolcetto buono ma al tempo stesso genuino.
Lei mi ha rifornito di tanti ingredienti, tutti biologici, e soprattutto mi ha dato la libertà di creare una torta eccezionale, proprio come lei. In questa torta non c’è glutine perché la mia mamma è celiaca, e non ci sono neanche il lattosio ne i grassi del latte, sostituiti egregiamente da un buon olio di germe di mais biologico. Il color marrone della torta è dato dalle mandorle tritate. La torta è friabile, dolce al punto giusto, con una nota d’arancio che lega il sapore lieve delle mandorle e la morbidezza dell’uva passa… ma non vi dico più niente.. Non vi resta che prepararlo per assaggiarlo! Ingredienti per una torta: 2 Uova biologiche 50 gr di Zucchero di canna 50 gr di Fruttosio 120 gr di Mandorle tostate e macinate 30 gr di Olio di Germe di Mais 8 gr di Cremor Tartaro 4 gr di Bicarbonato di Sodio 100 r di Farina Senza Glutine ¼ di buccia di Arancia non trattata grattugiata ½ bicchiere di Uva Passa 10 Mandorle intere ½ mela gialla Per prima cosa ho sbattuto le uova con lo zucchero di canna e il fruttosio, poi ho aggiunto le mandorle tostate e macinate e l’olio di germe di mais. Sempre con l’aiuto delle fruste elettriche ho aggiunto il cremor tartaro e il bicarbonato che sostituiscono il lievito per dolci. Infine ho aggiunto la farina senza glutine, l’arancia grattugiata e l’uva passa. Dopo aver spennellato dell’ olio (o della margarina) sulla testo da forno, ci ho versato l’impasto della torta e l’ho decorata con delle fette di mela, uva passa e delle mandorle sbriciolate sopra al momento. Ho fatto riposare la torta per mezz’ora in un luogo caldo, poi l’ho infornata a 140° in modalità forno ventilato per 10 minuti. Infine ho alzato la temperatura del forno a 160° per altri 15/20 minuti circa. Consigli: - Se non avete il cremor tartaro o l bicarbonato, potete sostituirlo con una busta di lievito per dolci; - Se non trovate le mandorle tostate e macinate al supermercato, non ci sono problemi: potete benissimo farle da voi tritando al momento le mandorle con un mixer. Eccomi qua… con tanti propositi per questo 2015 che è appena iniziato e con la dieta da iniziare… forse… ma non oggi che ho deciso di cucinare la zuppa di legumi. Magari domani faccio un salto da Corrinforma per seguire i loro consigli.
Mio marito la adora, soprattutto se è accompagnata da un buon vino rosso corposo e dal sapore fruttato. Se avete intensione di cucinarla però, preparatevi per tempo e leggete bene i tempi di ammollo e cottura riportati nella confezione dei legumi. Ingredienti per 2 persone: 250 gr di misto Legumi (Lenticchie, Fagioli cannellini, Fagioli borlotti, Ceci, Piselli) 4 Costine di Maiale ½ Salsiccia 1 cucchiaio di Carne macinata 1,5 lt di Brodo Vegetale circa (fatto con carote, sedano, scalogno, pomodoro, bietole, patate rosse 2 Funghi champignon 4 foglie di Bietole 1 pomodoro maturo Maggiorana Peperoncino Sale ½ Patata rossa Ho iniziato mettendo a bagno il misto di legumi per 6 ore. Nel frattempo ho preparato il brodo vegetale facendo bollire per 30 minuti le verdure: carote, sedano, scalogno, pomodoro, bietole e patate rosse. Ho fatto rosolare con dell’olio evo il trito di carote, sedano e scalogno con le costole di maiale. Dopo circa 10 minuti ho messo a cuocere anche la salsiccia a pezzettini e la carne macinata. In una pentola ho messo a bollire dell’acqua con i legumi per 5 minuti, poi li ho scolati e sciacquati sotto l’acqua corrente, quindi li ho messi nella pentola con la carne già rosolata. Ho aggiunto anche le bietole tagliate a striscioline, la patata rossa tagliata a dadini, il pomodoro a pezzetti, i funghi tritati finemente ed ho aggiunto 1 litro di brodo vegetale. Ho abbassato la fiamma ed o fatto cuocere per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto ed aggiungendo del sale, maggiorana, peperoncino e dell’altro brodo. A cottura ultimata, ho spento il fornello ed ho servito la zuppa con del buon pane bruscato. Oggi vi racconto della ricetta della pizza a lunga lievitazione che mi ha dato Fabio, un ragazzo conosciuto lo scorso Capodanno alla Parnanza.
La sua pizza è eccezionale! Croccante fuori, morbida dentro, leggerissima e soprattutto ad alta digeribilità poiché contiene poco lievito di birra. Lui l’aveva preparata margherita, con radicchio e alla cipolla… Sabato ho provato a cucinarla e, anche se non è venuta proprio come quella di Fabio poiché il mio non è un forno professionale, me la sono cavata egregiamente. Ingredienti per 2 testi di pizza: 2,5 dl di Acqua 250 gr di Farina “00” 250 gr di Farina “0” 10 gr di Lievito di birra 10 gr di Zucchero 10 gr di Sale ¼ di bicchiere di Olio Evo Condimento a piacere Per prima cosa ho fatto sciogliere il lievito di birra nell’acqua a temperatura ambiente. Dopo aver aggiunto la farina “0” ho messo ho iniziato ad impastare con l’impastatrice per 10 minuti, quindi ho aggiunto lo zucchero e la farina “00”, oltre al sale e all’olio. Ho fatto impastare per altri 20 minuti finché non ho ottenuto un impasto omogeneo ed elastico. A questo punto ho oleato i testi con dell’olio evo, ho diviso l’impasto in due panetti, li ho stesi e li ho adagiati sui rispettivi testi facendoli ben aderire ai bordi. Dopo averli bucherellati, li ho messi a lievitare accanto al caminetto per 6 ore ed infine li ho conditi. Il primo testo, quello con la base di pizza più sottile, l’ho condito con dell’olio evo, sale, pepe, cipolla rossa e rosmarino, mentre nel secondo testo ho disposto delle fette di scamorza, del radicchio e la mozzarella, il tutto insaporito con sale, maggiorana e peperoncino. Dopo aver cotto questi due testi di pizza a 250° con forno in modalità ventilata, li ho tagliati, li ho serviti e… sono andati subito a ruba! Grazie Fabio!! Ieri sera, mentre preparavo l'impasto per la pizza al farro, mi è venuta un'idea golosa per la colazione di questa mattina... il pane al farro bio con noci e uva passa. Croccante fuori è morbido dentro, con quel color marrone tipico del farro, stamattina l'ho riscaldato sul tostapane e ci ho spalmato un sottile strato di marmellata all'albicocca... Il gusto delle noci e la dolcezza dell'uva passa si sposano benissimo con il sapore deciso di questo cereale nobile e antico. Per scoprire tutte le proprietà di questo cereale e la sua storia, fate un salto da Corrinforma.
Per fare circa 5 pagnotte ho utilizzato: 250 gr di Farina al Farro Biologica 250 gr di Farina "00" 3,5 dl di acqua tiepida 1 bustina di lievito di birra disidratato 1 cucchiaino di zucchero 1 cucchiaino di sale Olio Evo circa 1/2 bicchiere Uva passa Noci Ho iniziato facendo sciogliere il lievito nell'acqua con lo zucchero, ho aggiunto le due farine, il sale e infine l'olio evo. Ho fatto impastare per 20 minuti con l'impastatrice e lievitare poi per 1 ora. Infine ho aggiunto le noci e l'uva passa all'impasto, ho formato le pagnotte e dopo aver fatto una croce nella loro superficie, le ho fatte lievitare per un'altra ora in un luogo caldo. Dopo averle cotte sul forno ventilato a 230' , le ho fatte raffreddare e non ho resistito... Non ho saputo aspettare fino alla mattina dopo e ne ho assaggiata una... Deliziosa Dopo aver provato Amor d’anatra, la ricetta del petto d’anatra con salsa di zafferano e scaglie di mandorle, mi era rimasta l’anatra che avevo conservato proprio per questa ricetta: gli gnocchi al ragù d’anatra. La mia macelleria di fiducia mi ha preparato già l’anatra biologica tagliandola a pezzi abbastanza piccoli. |
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Febbraio 2016
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